Elogio alla e-bike, la bicicletta elettrica
Quali sono i fattori attraverso cui possiamo calcolare il benessere di una società?
Secondo Ivan Illich (scrittore, storico, pedagogista e filosofo austriaco) il benessere e lo sviluppo sociale basato su un concetto di equità e sostenibilità si fonda sul bilanciamento energetico e sullo stanziamento di limiti di velocità, superati i quali, la crescita sociale ed economica di un paese diventa insostenibile rispetto all’equilibrio del nostro pianeta.
La sostenibilità secondo Illich
➡️ Il trasporto è uno degli strumenti centrali per lo sviluppo umano. Pensiamo ad esempio a tutte le attuali possibilità di movimento pubblico e privato, via terra, via mare, aria… Tutte queste forme di spostamento, contestualizzate all’interno di un pianeta abitato da quasi 8 miliardi di individui spesso contribuiscono a innescare un concetto sociale ed economico non sostenibile.
➡️ Secondo Illich l’unica potenza non inquinante è quella metabolica, ovvero quella prodotta dal lavoro dell’uomo attraverso il suo naturale metabolismo. Tutti i mezzi di trasporto consumano energia per essere utilizzati, consumano spazio per muoversi e per essere lasciati in sosta. Questo consumo cresce con l’aumentare della velocità attraverso cui si viaggia.
➡️ Quindi, per viaggiare in modo sostenibile innescando conseguentemente una serie di comportamenti virtuosi volti al benessere dell’ecosistema mondiale, Illich indentifica nella velocità e nella sua limitazione il parametro per garantire la sostenibilità. Ipotizza inoltre un limite di velocità attraverso cui i mezzi dovrebbero spostarsi, indentificandolo a 25 km/h.
➡️ A Città del Messico, una delle città più grandi metropoli al mondo, la velocità media registrata nel 2011 è stata di poco superiore ai 10 km/h, proprio a causa dell’enorme quantità di veicoli presenti nelle strade, dove in alcuni momenti della giornata risultava più conveniente andare a cavallo piuttosto che utilizzare un’auto.
Al di là di questa soglia aumenta la penuria sia di tempo che di spazio, cresce il traffico urbano e aumentano le dimensioni dei mezzi con cui ci spostiamo.
“…la bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un’auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un’unica vettura. Per portare 40.000 persone al di là di un ponte in un’ora, ci vogliono tre corsie di una determinata larghezza se si usano treni automatizzati, quattro se ci si serve di autobus, dodici se si ricorre alle automobili, e solo due corsie se le 40.000 persone vanno da un capo all’altro pedalando in bicicletta” da Elogio della bicicletta – Ivan Illich 1973.
La bicicletta sfrutta l’energia metabolica non incidendo sull’ambiente, sullo spazio e sull’economia dell’utilizzatore.
La trasformazione dei trasporti leggeri
➡️ Ivan Illich avrebbe piacevolmente vissuto la fase di trasformazione ecologica che stiamo sperimentando in questi ultimi anni, in cui la tecnologia si sta affiancando ai centri urbani per ottimizzare processi, infrastrutture ed edifici, allo scopo di ridurre l’impatto ambientale prodotto dallo sviluppo dell’uomo.
Inoltre, con l’avvento delle e-bike e di tutti i mezzi elettrici leggeri si sta raggiungendo finalmente una forma di movimento moderna e sostenibile all’interno dei centri urbani. È inevitabile che questo tipo di trasformazione nel mondo dei trasporti generi nuovi modelli di comportamento.
➡️ I cittadini e le amministrazioni stanno iniziando ad adottare mezzi di movimento elettrici, trasformando la viabilità urbana, creando nuovi percorsi cicloturistici o collegando gli hub di arrivo/partenza con soluzioni di trasporto sostenibili. Tutto questo fermento ha prodotto e sta producendo nel corso di questi ultimi anni nuovi comportamenti, lavori e infrastrutture.
E-bike: valore al territorio
➡️ Quindi, grazie alla spinta derivante dai nuovi mezzi elettrici, tutto ciò che è connesso alla mobilità leggera si sta potenziando. Infatti, rispetto all’infrastruttura urbana per mezzi leggeri in generale, in Italia siamo ancora un passo indietro rispetto alle grandi capitali europee. Non ci possiamo paragonare ad Amsterdam e Copenaghen, dove è diffusa una tradizione ultradecennale, ma cominciamo a migliorare.
L’Italia negli ultimi anni si è dimostrata una nazione virtuosa, in cui le politiche per la mobilità ciclabile hanno portato alla realizzazione di chilometri di piste in tutte le grandi città. Le regioni con la maggiore intensità di utilizzo di bici in rapporto agli abitanti sono il Trentino-Alto Adige, il Veneto e l’Emilia-Romagna: una regione, quest’ultima, che conta da sola 1.352,8 km di piste ciclabili.
L’incremento dell’infrastruttura combinato con il dato delle vendite di e-bike fa sperare di essere già all’interno di una trasformazione sostenibile che coinvolga l’intero territorio e il contesto sociale nella sua interezza, quindi sia il professionista che il turista.
➡️ Inoltre, negli ultimi 12 mesi abbiamo assistito ad un vero e proprio “boom” della mobilità elettrica su due ruote: il mercato delle e-bike è cresciuto del 20% in un solo anno, con oltre 40 mila pezzi in più̀ venduti rispetto al 2019 ed un import che ha segnato addirittura un +67%. Se consideriamo l’ultimo quinquennio, le e-bike hanno quintuplicato i dati di vendita, passando da poco più̀ di 50 mila pezzi annui ai 280 mila del 2020: un’impennata che ha allargato la platea e che apre ulteriori prospettive di sviluppo per l’industria del settore e la sua filiera.
➡️ L’ e-bike e tutti nuovi mezzi leggeri come i monopattini sono il nuovo simbolo della sostenibilità, più incisivo delle auto, in quanto influiscono sul comportamento e sulla psicologia delle persone, estendono la capacità di spostamento rispetto alle bici tradizionali e cambiando così il modo in cui viviamo il territorio, valorizzandolo.
